“Ciao a tutti, mi chiamo Giovanni e questa che vi invio non è una chat di litigi e tradimenti. È una conversazione con mio padre.

Mio papà è un pensionato di 65 anni ed è la persona più dolce e gentile che conosco. In questi giorni di toto nome al Quirinale ho pensato che lui sarebbe un ottimo presidente della repubblica. È sempre stato equo con me e mio fratello, non ha mai fatto disparità. È generoso ed altruista. Ha solo un piccolo vizio: raccontare pessime barzellette e fare battute da bambino della prima elementare. Ancora racconta la barzelletta del fantasma formaggino e lo fa con una faccia così allegramente fiduciosa che la persona che la ascolta sorride perché fa tenerezza.

Da qualche tempo vivo fuori casa lontano da lui. Vado a trovarlo a volte la domenica quando posso. Lui vive solo. È vedovo da vent’anni e in questi anni non ha mai avuto nessun’altra storia. Mia madre è morta di cancro quando ero poco più che un adolescente. È stato un dolore atroce per tutti.. Lui l’amava molto.

Ma… rullo di tamburi. Da qualche tempo ha conosciuto una donna. Una bella signora che a quanto pare ha qualche anno in più di papà. Io l’ho conosciuta perché siamo andati a fare una passeggiata lei, mio papà e la mia compagna. Immaginate una montagna di capelli ricci rossi e degli occhi azzurri limpidissimi. La mia compagna Laura dice che è bellissima, e se n’è innamorata.

Mio padre è super felice di avere trovato una donna così, è emozionato e vuole fare le cose per bene. Ma ha un problema che si vergognava di dirmi. Leggete tutto nella conversazione e ditemi se mio padre non sarebbe un presidente della repubblica perfetto.”

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