“Ciao a tutti, scusate se vi scrivo a tarda notte. Io mi chiamo Alberto, ho 33 anni e sono papà da quando ne avevo 22. Io e la mia compagna abbiamo concepito e cresciuto il bambino più bello del mondo, Samuele.

 

 

Abitiamo in una piccola cittadina e con tanti sacrifici siamo riusciti a comprare casa. Io sono un vigile del fuoco e la mia compagna lavora in un centro estetico. Samuele sa del mio lavoro ed è molto fiero di avere un papà pompiere ma a volte, quando mi chiamano per gli interventi più pericolosi, preferisco dirgli qualcosa di rassicurante piuttosto che farlo preoccupare perché  è un bambino molto apprensivo.

 

 

In questi giorni sono stato mandato a Roma per aiutare i colleghi con i grandi incendi di queste ultime settimane. Purtroppo non è facile, ci sono state situazioni pericolose e il mio pensiero andava sempre alla mia famiglia.

 

 

Solo la mia compagna sa che sono qui, a mio figlio invece abbiamo detto che sto facendo un corso di aggiornamento. Samuele ha un cellulare ma non gli abbiamo ancora messo internet  perché ci piace che giochi con altre cose, ma sa usare il telefono della mamma e ogni tanto lo ruba per curiosare…questa volta I suoi messaggi mi hanno fatto davvero commuovere…”