“Un carissimo saluto a tutti i lettori di questa pagina. Io mi chiamo Cristina, ho 31 anni e spero di non essere troppo anziana per inviare una mia conversazione su whatsapp qui. Quest’ultima è col mio compagno Biagio, nonché padre di mia figlia Viola.
Lui ha 32 anni, Viola ne ha 14 e mezzo, ma quindici a brevissimo. Come potete notare facendo due calcoli, la abbiamo avuta quando eravamo ancora giovani e piccoli, ma abbiamo deciso di tenerla soprattutto perché sapevamo di poter contare almeno su mia madre.
Il punto centrale della conversazione è su una punizione data da Biagio a Viola perché è tornata alle 23:30, la punizione consiste nel vietarle di seguire le lezioni di pianoforte per una settimana ed è sottinteso anche il fatto di non uscire. Sinceramente mi sembra esagerato, a parer mio avrebbe dovuto parlarne e capire il ritardo e tutto quanto, ma lui no, ha sparato a zero e si è comportato da padre padrone.
Io avevo il turno di notte quando è accaduto, poi il giorno seguente Viola me l’ha comunicato e lì ho deciso autonomamente di toglierle questa punizione concedendole di uscire. Attaccando il turno, poi è tornato Biagio e mi ha scritto quello che leggerete.
Sinceramente dovremmo comunicare di più, vero, ma mi preoccupa questo suo atteggiamento autoritario, ho timore per l’educazione di Viola. Alla fine voi qui siete giovani, sapete cosa non vi è piaciuto dei vostri genitori e se pur noi non lo siamo da “pochi anni”, Biagio sembra di averlo dimenticato. Cosa ne pensate?”

#1/5

#2/5

#3/5

#4/5

#5/5