Leggi le prime due parti prima di passare al finale, altrimenti ci capirai meno di un inglese a fine europeo:

PARTE 1

PARTE 2

“Stare in situazioni simili a quella che stavo vivendo mi era sempre risultato veramente difficile. L’attesa, la “suspance”… Io non le sopporto. Non sono fatta per “aspettare”. Non ho pazienza. Preferisco aggredire i problemi. Prenderli di petto. Non mi piace attendere risposte, non mi piace aspettare di sapere. Quella sera stava andando così. Tommaso era a  casa dell’avvocato e le cose sembravano quasi risolte ma poi un lungo silenzio ( a me sembrato a dir poco interminabile) stava iniziando a farmi pensare al peggio (sicuramente anche la mia ansia non aiutava e mi faceva immaginare scenari apocalittici che solo nei migliori film di fantascienza).  Avevo sempre odiato questa cosa del silenzio ma non sarebbe stato intelligente andare con Davide a casa dell’avvocato perché avevo paura che potesse succedere qualcosa… Che lui si potesse innervosire… Mi fidavo di quello che Tommaso stava facendo per noi e anche se mi sembrava veramente troppo, lo lasciavo fare perché sentivo che Davide, tutto questo amore, in qualche modo, lo meritava…”

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