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“Ragazzi, grazie per aver pubblicato la mia storia. Sono sempre Laura, quella che secondo la nuora non deve festeggiare la Festa della Mamma, perché una vera mamma è solo chi partorisce, chi sente una vita crescere dentro sè, chi condivide il DNA, come ha fatto lei. Beh, sapete, ho letto tutti i vostri commenti e vi ringrazio di cuore per l’affetto. Non me lo aspettavo. Dovete sapere allora che dopo quell’11 maggio ho chiamato sia Luca che Gabriele, i miei figli adottivi (lo specifico). Purtroppo entrambi mi hanno confermato che io non potrò mai prendere il posto della loro vera madre che purtroppo è mancata quando loro erano ragazzini. E ora che anche il padre purtroppo li ha lasciati, loro fanno fatica a continuare ad avere un rapporto con me. Nonostante l’adozione. Nonostante quando ho conosciuto Gianni ho aperto le porte della mia casa a lui e ai suoi figli. Gianni stava passando un periodo difficile, io sono nata in una famiglia agiata. E i soldi non sono mai stati un problema. Ma i soldi non fanno la felicità. Ho pianto due notti intere dopo il confronto con i ragazzi.

Poi ho pensato a una DISADOZIONE.

Se la cosa gli pesava tanto. Ma non era possibile legalmente, nemmeno se lo avessimo voluto da entrambe le parti. Non trovavo giusto però restare con le mani in mano. Allora mi è venuta un’idea. E l’ho trovata perfetta per smettere di aspettare sull’uscio di casa chi non arriverà mai. Ho deciso di comunicarla a entrambi sul nostro gruppo whatsapp. E oggi voglio condividerla con voi.”

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