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“Ho scritto al vero padre di mio figlio!! Deve pagare lui per il bambino!! Non io. Anche se non posso legalmente disconoscerlo, quel figlio è suo!!

Non mio!! Io sono stato ingannato. Mia moglie mi ha fatto credere per 5 anni che quel bambino fosse mio. Si è fatta i conti?? Non lo so. So solo che appena l’ho scoperto mi sono detto col ca** che pago io!! Io non sono il vero padre.

la legge italiana però mi obbliga a mantenerlo, a lasciargli il mio cognome, a dargli la mia eredità quando sarò crepato. Ma non è giusto!!!!!

Ho scritto a quel cogl*** del vero padre. Deve pagare lui!!! Lui!! Non io!! Lo conoscevo perché è un collega di mia moglie e lo avevo visto quando andavo a trovare mia moglie in ufficio o per qualche festa aziendale…

In questi 5 anni ho cresciuto il bambino come un principino. Il mio primo figlio, ero così felice. Era la mia gioia quando tornavo a casa. Dopo una giornata di mer** dove le persone ti sputano in faccia, tornare a casa sapendo che quel bambino al rumore delle mie chiavi nella serratura mi sarebbe corso tra le braccia per farmi festa… ora non lo vedo da alcuni giorni. Da quando ho saputo tutto. Me ne sono andato di casa. Odio quel bambino e non posso permettermi lui veda il mio odio. Non posso permettermi che nel mio sguardo legga la tragedia che ho dentro.

Sua madre è rimasta in casa (casa mia) col bambino. Quel bambino con cui abbiamo preso dei girini un giorno da un abbeveratoio e lui era così felice di vederli crescere e sperare che un giorno sarebbero diventati dei ranocchi. Abbiamo una passione in comune quella per le macchine. Lui adora cars e anche io. Li abbiamo visti tutti e 3. Saetta McQueen è il suo eroe. E quanto era contento di giocare a palla con me in balcone, come se fosse la cosa più bella del mondo. Quel bambino mi ama, lo so. Quel bambino lo amo, lo so…”

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