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“Mi trovavo in una situazione veramente incredibile che mai avrei pensato e in quel momento tutta la mia ansia e la mia preoccupazione rispetto alla serata erano scomparse. In un attimo mi sentivo a posto con me stesso e senza il bisogno di fare una buona impressione su nessuno. Andavo bene io… com’ero, ero. Matilde era la persona più importante per me in quel momento ma se c’è una cosa che io non riesco a tollerare so le ingiustizie. Davanti a quelle io posso diventarci matto, giuro, perdo la testa. Qualcosa quella sera mi stava dicendo che dovevo comportarmi come mi sentivo io di fare ed è per questo che ho coinvolto Yari chiedendogli di raggiungermi. Avevo bisogno di una mano…

La serata stava andando avanti in modo strano e ora capivo perché Matilde non mi parlava tanto spesso dei suoi. In effetti non erano persone delle quali ricordarsi. Non mi facevano domande su di me, non mi coinvolgevano nella conversazione. Stavano là a guardarmi giudicanti ma fingevano di adorarmi. Che brutta specie rega…”

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