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“A mio figlio non importa nulla di me. Non riesco a mangiare.

Torno su queste pagine per scrivervi, per sentirmi meno solo. Lo so. È strano che un signore stagionato come me vi scriva. Mio figlio è giovane e forse parlarvi me lo fa sentire più vicino.

Sono in attesa di un intervento e sono molto in ansia. Mio figlio preferisce stare con la sua compagna e con la famiglia della sua compagna ma non con me. Non ci vediamo mai.

Mi sento molto solo e davvero non so con chi parlare. Mi disturba avere bisogno, ma non riesco a farne a meno.

Oggi guardavo quel piatto di pasta col pomodoro e mi sono sorpreso a pensare che senso abbia per me mangiare. Potrei anche non mangiare e lasciarmi consumare lentamente. A chi importerebbe?

Questi pensieri che avevo nella testa mi hanno fatto paura e mi è venuta l’ansia. Ho preso il telefono e ho scritto a mio figlio per dirgli di venire da me che avevo bisogno di lui.

Non ci vediamo da mesi… ma… avete capito.

io gli scrivo a volte delle lettere, lettere belle, dolci, ci metto tutto il mio amore, lo cerco dentro di me e gli parlo come se lo avessi di fronte.
Penso che quando morirò le troverà. Spero le legga e non le butti nell’immondizia come sta facendo col mio amore. Buona serata”

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