“Sono Settimo e sono fidanzato con Camilla da poco. Lei è del nord, io del sud. E per questa Pasqua le ho chiesto se voleva venire con me a una cosa semplice. Una tradizione che si fa ogni anno, la mattina di Pasqua, nel mio paese. Non pensavo ci fosse bisogno di spiegare molto. Invece sì. Ha cominciato a farmi domande strane. A dire che aveva brutte sensazioni. Che non si fidava. Che forse addirittura non siamo compatibili. Io cercavo solo di condividere un momento con lei. Una cosa vecchia di secoli, folkloristica anche. Lei invece ha quantomeno frainteso tutto. E da lì è partita una conversazione che non dimenticherò facilmente. L’ho salvata, riga per riga. Non tanto per giustificarmi, ma perché certe cose non si possono raccontare a parole. Vanno lette. E secondo me, dopo averla letta, mi darete ragione. O forse no. Ma una cosa è certa: non chiederò mai più “Ti va di venire con me a…”. Almeno non senza avvocato o un manuale d’uso dettagliato con tanto di video tutorial. Buona lettura.”

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