“Mi chiamo Francesca, ho 25 anni e vi scrivo per condividere la mia storia…
Ho sempre messo i bisogni della mia famiglia al primo posto, quindi fin da giovanissima mi sono data da fare per aiutare i miei genitori in ogni modo possibile, dando una mano sia al bar di proprietà della mia famiglia, sia in casa. Questo mi ha portata a sacrificare molto del mio tempo libero, ma l’ho fatto con amore, perché volevo che la mia famiglia stesse bene e che mia sorella Emma potesse avere una vita serena.
Emma oggi ha 20 anni, ha potuto studiare e vivere la sua adolescenza senza le stesse responsabilità che ho avuto io. Non fraintendetemi: per me questo non è mai stato un problema, anzi, sono felice che lei abbia potuto scegliere e seguire i suoi sogni con serenità e libertà. Ora che sono a un punto di svolta della mia vita, Emma è ben avviata e il bar dei miei va alla grande, sento che è arrivato il momento di dedicarmi anche ai miei sogni. Vorrei iscrivermi all’Università e diventare maestra d’asilo, un obiettivo che ho sempre tenuto nel cuore ma che ho rimandato per anni.
Recentemente ho parlato ad Emma di tutta questa situazione e le ho chiesto una mano, ma… con grande dispiacere, non ha mostrato comprensione né vicinanza.
Forse sono stata troppo silenziosa per troppo tempo? Forse ha dato per scontato che io non avessi i suoi stessi desideri, le sue stesse ambizioni?
Ma soprattutto… contavo sul suo aiuto per parlarne con i miei… e ora ho il timore che anche loro possano prenderla male come lei…”




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