“Mi chiamo Elisa e sto facendo l’albero senza il mio compagno. Perché? Ha deciso di andare in vacanza per sempre…
Non voglio piangermi addosso, certo che però mi è capitata una bella sfortuna, piovuta dal cielo come la grandine, come le cavallette, come un fulmine potentissimo che distrugge tutto. Mi sento senza vita pure io. Ho perso il mio compagno in un incidente e sto facendo l’albero di Natale per la prima volta senza di lui. Non lo so perché lo sto facendo a dire il vero. Sono sola in questa casa, nessuno vedrebbe che non c’è. Per ora è tutto un: Vieni Elisa non stare da sola. Vieni da noi. Nessuno vuole lasciarmi sola. Temono che possa farmi del male o pensano che stando insieme a loro io possa sentire meno questa lama che la vita mi ha conficcato nel petto. Questo macigno sulla testa, questa rabbia, questi pensieri negativi.
Nel cuore della notte mi sveglio di soprassalto. Sto facendo un sogno anche tranquillo, ma qualcosa dentro di me comincia a suonare, una sveglia, un allarme, è il ricordo di Giulio, il ricordo che Giulio non c’è più. Qualcosa dentro di me mi dice che questo è solo il tempo delle lacrime, forse per sempre, per sempre senza Giulio.”
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