“Siamo in un quartiere non proprio centrale di una qualunque grande città italiana. Quel genere di quartiere che un tempo era anche bello ma poi, anno dopo anno, ha iniziato a deteriorarsi fino a essere un posto dove non andresti a vivere.. ma senza essere così brutto da considerarsi pericoloso! Bene.. qui c’è un condominio. Non un grande condominio, no.. uno piccolo. Un piccolo condominio abitato da gente che bene o male si conosce da anni e, da altrettanti anni, non va proprio d’accordo.. ma allo stesso tempo fa squadra. Una manciata di umanità meschina e un po’ gretta, troppo interessata a se stessa per curarsi (o rispettare) il resto del mondo. Abbiamo la tizia che suona il piano tutto il giorno senza preoccuparsi del frastuono che sentono gli altri. L’operaio che lavora di notte e di giorno vuole dormire pretendendo silenzio assoluto. La tardona che a 45 anni si comporta come se ne avesse 20. La neo vedova che a 50 anni aveva sposato un 90 enne e finalmente se ne è liberata. La mammina con due figli maleducati e urlanti. Quello arrabbiato con il mondo che parla urlando. Il fanatico religioso che vive per la parrocchia. A dirigere il circo un amministratore con la forza di carattere di una pianta da appartamento. E in tutto questo dei rumori misteriosi…”




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