“Mi chiamo Anna e sono la mamma di un ragazzo fantastico. Ora lui è grande, ma per me resta sempre il mio bambino.

L’ho avuto che ero poco più di una ragazzina, l’ho cresciuto da sola al meglio delle mie possibilità.

So che gli sono mancate tante cose, soprattutto materiali. Con enormi sacrifici sono riuscita a farlo studiare, laureare e poi lui è riuscito a guadagnarsi una grande opportunità di carriera.

La mia vita semplice e la sua, sempre più impegnata e importante, hanno cominciato a scorrere come rette parallele che fanno fatica ad incontrarsi. Io lo capisco, un po’ ci soffro a vederlo così poco, ma so che lui adesso deve mordere la vita e prendere al volo tutte le opportunità che gli si presentano sul cammino.

C’era solo un giorno però in cui avrei voluto che passasse con me qualche ora…glielo avevo chiesto con anticipo, ma all’ultimo purtroppo mi ha detto che avrebbe avuto un grande impegno al quale non poteva mancare. Con grande dolore ho detto che andava bene, non importava, ma mi sono sentita davvero molto infelice: stavo perdendo mio figlio, sentivo che stava per succedere…”

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