“Buongiorno a tutti, sono una felice “neo-nonna” di una dolce bimba di nome Isabella. La piccola è quanto di più prezioso avrei mai potuto desiderare, nonostante a causa della distanza che mi separa da casa di mio figlio Dario e mia nuora e che impedisce di poter essere presente quanto vorrei nella sua vita. Mi piacerebbe poter dire che sia solo questo il problema ma in realtà…è proprio mio figlio. Diventare genitori cambia tutti quanti e io, madre di 3 figli, lo so bene. Tuttavia, ritengo ci sia un limite a tutto, perché capisco che ogni generazione si ritiene migliore della precedente e che ogni giorno nascono nuovi metodi educativi, ma certe cose secondo me non cambiano mai: i bambini sono bambini, non mezzi tramite cui sperimentare o avere certe “rivincite” nei confronti dei propri genitori. E qui nasce il motivo scatenante della conversazione che ho avuto con Dario, con tanto di minaccia di lasciare la bimba solo alla suocera ed eliminarmi quindi dalla sua vita. So benissimo che nessuno dovrebbe permettersi di intromettersi negli affari di famiglia degli altri, ma la verità è che mia nuora stessa mi ha raccontato della sua preoccupazione che Dario fosse diventato da disinteressato a iper protettivo nei confronti della figlia, finendo quasi per essere paranoico: vietati giochi di gomma, vietato ogni genere di cibo goloso, vietati giocattoli ritenuti da lui pericolosi, così come uscite con più di un bambino alla volta o di fare passeggiate con me perché vivo in città mentre loro in campagna.
Ammetto, ho perso le staffe anche io…ma era il momento che mio figlio si rendesse conto di come la bimba e il resto della sua famiglia percepiscono il suo atteggiamento.”




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