“Ciao Spunte Blu, oggi ho deciso di concedere a me stessa un momento di sfogo sulla vostra pagina perché tanto mio figlio non ha mai avuto nessun tipo di social per scelta e così anche mio marito, quindi sono sicura che nessuno di loro potrà scoprire questo mio piccolo (ma grande) sfogo. La conversazione che sto per mandarvi riguarda me e mio figlio Emanuele. Ema è sempre stato un ragazzo molto particolare… dotato di una sensibilità fuori dal comune… insomma i fatti parlano anche da soli, quanti 18enni conoscete voi che non si sono mai fatti un profilo facebook o instagram? Praticamente quasi nessuno… ebbene mio figlio fa parte di quella minuscola schiera dei quasi nessuno… questo ve lo dico per farvi capire che non stiamo certo parlando di un ragazzo come tanti, ma di una persona profondamente sensibile a qualsiasi cosa anche ad un minimo cambiamento; la sensibilità di mio figlio non è certo un male, attenzione, anzi è un dono prezioso, considerando soprattutto il fatto che è sempre stato il primo della classe, uno studente modello che non fa altro che starsene chiuso in biblioteca a studiare tutto il giorno perché questo è quello che ama fare. Allora direte voi dove sta il problema se hai il figlio perfetto che tutti vorremmo avere? Il problema sta che il troppo storpia sempre purtroppo… anche l’estrema sensibilità per qualcosa che (al contrario di quello che crede mio figlio) va fatta perché sta impattando il mio benessere e la mia vita personale e anche quella di mio marito e della nostra famiglia in generale. Leggete quello che è successo prima tra me ed Ema in chat e scoprirete subito a cosa mi sto riferendo. Purtroppo dall’esterno è facile giudicare e puntare il dito quando non si è coinvolti in prima persona e quando la propria vita non è sconvolta da questo tipo di responsabilità. Sono sicura che solo chi vive la mia stessa condizione potrà capirmi fino in fondo.”

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