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“Mi sembrava un incubo. Tutto quello che avevo creato, tutto quello che avevo creduto, nei quattro mesi precedenti era svanito, in un secondo. Si parla sempre delle stranezze delle suocere o delle famiglie dei propri partner, ma stavolta si è andati troppo troppo oltre. Un conto sono delle stranezze, un conto sono quasi dei riti ai limiti della legalità. Ero sconvolto. E non sapevo sinceramente che fare. Troppo facile dire “scappa”. Ma se scappo butto via quattro mesi di relazione, butto via un legame fatto bei momenti, di sogni e prospettive per il futuro. Non sapevo davvero cosa fare. Potevo, andarmene, dimenticare tutto senza voltarmi indietro, o potevo stare al loro malsano gioco (che a detta loro era così tranquillo e normale). In ogni caso dovevo decidere. Mi sarei dovuto presentare lì alla sera e stare al loro rituale, oppure me ne sarei andato. Ci ho riflettuto, sui pro e i contro, tutta la giornata. E poi è deciso. Sicuramente non è stata una scelta facile, ma a mio parere è stata la scelta giusta. Necessariamente, il giorno dopo mi sono preso le responsabilità di questa scelta.”

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