“Ciao amici, vi scrivo per raccontarvi quello che sta succedendo in casa mia in vista del pranzo di Pasqua. Forse alcune di voi si riconosceranno in questa situazione, o forse riderete pensando “menomale che non è figlio mio”.
Mio figlio Danilo, da un po’ di tempo a questa parte si è trasformato in quello che io chiamo “un fanatico della palestra”. Non è più semplicemente un ragazzo che si tiene in forma, si è proprio fissato, facendone il proprio stile di vita: si allena mille volte a settimane, parla solo di quello, esce solo con gli amici della palestra e segue quelle diete assurde che si vedono su internet.
Io invece, pensando di fargli un piacere, ho strutturato il menù del pranzo di Pasqua intorno ai suoi piatti preferiti, un pranzo che richiede tempo e impegno, ma che per me è sempre stato un piacere preparare, soprattutto sapendo quanto apprezzava queste cose. La sua risposta al mio messaggio con il menù di Pasqua? Mi ha chiesto di cucinargli il petto di pollo.
Vi assicuro che per un attimo ho pensato di aver letto male. Poi ho provato a farlo ragionare e vi assicuro che le ho provate tutte. Ma lui era irremovibile. Mi ha persino detto che mi avrebbe fatto sapere le grammature corrette. Cioè… non solo non avrebbe mangiato tutto quello che stavo preparando appositamente per lui, ma mi avrebbe mandato anche i grammi del petto di pollo? A sfregio? Non ci ho visto più. So che sembro dura, ma credetemi, non è solo una questione di cibo! Si tratta anche di elasticità mentale, oltre che di rispetto. In più vedo mio figlio trasformarsi in una persona che non riconosco più, ossessionata da grammi e proteine… mi manca il ragazzo che si ingozzava di lasagne e poi si lamentava di aver mangiato troppo.”




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