“A volte non c’entrano i legami ufficiali o i “grandi momenti” di cui si parla nei film. A volte, le persone che ti lasciano un segno sono quelle che ti passano accanto tutti i giorni, quasi in silenzio. Ti accorgi della loro presenza nei dettagli: un gesto fatto senza farsi notare, una frase buttata lì ma che ti rimane impressa, il modo in cui sembrano capire qualcosa di te senza che tu l’abbia mai detto.
Io l’ho trovata una persona così, quando ero piccolo. Lo chiamavo “Mister Carlo”. Era uno dei miei vicini del condominio in cui abitavo. Io ero un ragazzino incasinato, arrabbiato col mondo e convinto che tutti se ne fregassero. Eppure, certe volte, bastava trovarmi lui davanti per sentirmi meno solo, meno… invisibile. È stato più presente di chiunque altro.
Adesso sto per trasferirmi, iniziare una nuova vita in un’altra città. Ma prima di partire volevo scrivergli, perché certe persone meritano di sapere quanto hanno contato e perché vorrei che tutti capiscano che non serve definirsi “famiglia” per essere davvero nella vita di qualcuno.”



CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook