“Sapevo che qualcosa non andava. Lo sentivo nell’aria, in quel silenzio troppo lungo tra le nostre frasi, in quegli sguardi che si evitavano. Ma, in fondo, speravo di sbagliarmi. Questa vacanza… l’avevo sognata da mesi. Avevo contato i giorni, le ore, i minuti. Era il nostro momento, il nostro santuario, il posto dove ritrovare la magia che, ultimamente, sembrava essersi persa. Non che le cose tra noi andassero male, ma nemmeno bene. Era una sorta di limbo, un equilibrio precario che speravo si risolvesse con questo viaggio. Era tutto pronto: i biglietti, le valigie, l’itinerario. Volevo una di quelle vacanze che si vedono nei film, un’avventura a due, fatta di risate, scoperte e notti insonni. Avevo bisogno di ridere, di non pensare a nulla e di riconnetterci. Ma la vita, come al solito, ha i suoi piani. E i miei sono andati in fumo con una semplice frase: “Mamma viene con noi”. La mia mente non riesce a elaborare una cosa del genere. Forse è colpa mia, forse sono stata troppo ingenua o forse sbaglio a farmi così tanti problemi. Una cosa è certa: da quando suo padre non c’è più, il rapporto è cambiato. Non parlo del nostro rapporto, ma del suo con la madre. C’è un filo invisibile, una sorta di cordone ombelicale che si sta riannodando e che mi sta lasciando fuori. E ora, a pochi giorni dalla partenza, sono rimasta senza parole.”

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