“Ciao a tutt*, leggo sempre le storie di Spunte Blu e oggi mi sono decisa a dare il mio “contributo di disagio”. Mi chiamo Sara, ho ventitré anni, da tre ho scoperto chi sono veramente. La faccio breve perché non c’è nessun mistero assurdo da scoprire: sono lesbica, non l’avevo mai capito fino a quando non sono uscita dal liceo, cioè quando ho incontrato la mia prima ragazza. Mamma e papà sono stati molto comprensivi e non mi hanno fatto nessuna scenata, anzi, mi hanno detto chiaro e tondo che vogliono solo vedermi felice, e io lo ero, mi sentivo finalmente nel posto giusto… non fosse che la mia prima ragazza non aveva le idee altrettanto chiare e mi ha scaricata dopo avermi detto che la nostra non era una relazione ma un “esperimento” durato qualche mese. E va beh, poteva capitare. Così, dopo un po’, ho incontrato la mia seconda ragazza, e ho pensato fosse vero amore; invece, quello che si dice di negativo dei ragazzi si può dire anche di certe ragazze, la mia ex mi tradiva con una collega e inventava scuse patetiche che meriterebbero di essere raccontate. Oggi invece sono qui per parlare del disagio che corre nelle app per incontri dedicate a noi “Lelle”. E anche qui bisogna sfatare il mito per cui solo gli uomini sarebbero in grado di mettere a disagio le donne e farle sentire vulnerabili.”

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