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“Ho barato. Ho finto di sapere. È un trucco vecchio come il mondo. Fingi di sapere, così l’altro si sente con le spalle al muro e canta. E il mio usignolo ha cantato. Ha cantato la canzone più triste del mondo per me.

Ho avuto le conferme che cercavo. Ho capito perché Antonio ha un’app del ciclo nel suo cellulare di lavoro. Ho capito il senso di un gesto che sembra assurdo. Un gesto che nessun uomo farebbe né per la compagna né per l’amante.

Lui era il mio compagno, il mio amore. L’uomo con cui dividevo il letto e le giornate, le cose belle e brutte della vita. Mi ha travolto una valanga di me**. Questo è quello che mi resta.

Non avevo idea che ci fosse tutto questo dietro. Non avevo idea che la famiglia del mio compagno, con cui avevo pochi contatti (pensavo di essere fortunata) fosse così marcia internamente.

Hai presente quando vedi una bella facciata. Ho guardato dentro al cuore del mio compagno. Non c’ero io. C’erano solo tanta confusione e tormento e bugie.”

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