“Questa Pasquetta si preannunciava tranquilla, almeno così credevo. Dopo l’intervento al testicolo — per fortuna benigno — mi avevano raccomandato riposo, niente alcol e zero carne rossa. Indicazioni semplici, tutto sommato. La mia ragazza è dai suoi genitori, e non avevo avuto testa di organizzare nulla. Così, quando Alessandro mi scrive per organizzare la grigliata del lunedì, rispondo senza problemi: ci sono, ma mi porto da mangiare quello che posso. Lui non è uno dei miei amici più stretti, però lo vedo spesso al calcetto e nel gruppo ci stiamo tutti simpatici.

All’inizio tutto bene, sembrava ci fosse comprensione. Poi però, da un semplice “manca il tuo contributo per la spesa”, parte una discussione che diventa sempre più assurda. Io cercavo solo di partecipare con le mie cose — verdure, pollo, un po’ di coca-cola — senza pesare sugli altri e senza pretendere nulla. Ma Alessandro non la pensava uguale e insisteva per impormi la sua visione. dice. E da lì inizia un botta e risposta surreale fatto di conti, regole imposte e carne di altissima qualità che io, semplicemente, non posso neanche toccare.

Pensavo che bastasse spiegarsi, che tra amici — anche solo da calcetto — ci si venisse incontro. E invece…”

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