“Ciao a tutti, mi chiamo Giovanna e sono una mamma e una moglie. Nella mia vita, non avendo mai lavorato, mi

sono sempre dedicata ad attività di volontariato con la chiesa del paese nel quale abito. Faccio parte del coro, faccio la catechista e appartengo anche a un comitato all’interno del quale organizziamo diverse iniziative benefiche. Alla fine di maggio circa, nel nostro paese che conterà circa 5000 persone, comincia a circolare la voce che alcuni ragazzi vogliono organizzare una sfilata in onore del mese del Pride. Quando questa voce giunge alle orecchie del comitato della chiesa, vi lascio immaginare le proteste. Una in particolare, che praticamente è la perpetua, insiste nel votare contro questa iniziativa per impedire che si svolga.

Io invece sono a favore, ma quando lei vede che non sostengo la maggioranza comincia a tampinarmi e a chiedermi il perché. Comincia ad insinuare cose che non mi fanno piacere.

E tutto inizia con la chat che vi mando…diventando ciò che non ci saremmo mai immaginate, nè io nè lei…”

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