“Cara pagina di Spunte Blu, sono la mamma di Leila, una bambina di quasi 8 anni con una grande passione per la danza.
Sono di origini yemenite e vivo in Italia da 20 anni, qui mi sono sposata, qui ho avuto i miei figli.
La scorsa settimana è venuta a trovarmi mia madre, che vive ancora nello Yemen.
Lei ha 70 anni, rispetto alle donne italiane della stessa età sembra molto più anziana ma ha affrontato il viaggio con gioia per rivedere i suoi nipoti.
I bambini non la vedevano da un po’ e soprattutto Leila che le è molto affezionata, aveva un desiderio: che andasse a prenderla alla sua scuola di danza così che potesse vederla vestita da ballerina e potesse vedere il luogo in cui si allena due volte a settimana per la sua passione.
Avviso così sulla chat della scuola di danza che per quel giorno sarebbe andata mia madre a prendere la bambina. Leila era felice. La maestra di danza mi risponde che non c’è problema, se lo segna.
Ma quando mia madre arriva a prendere la bambina…succede un disastro…la maestra si rifiuta di consegnarle Leila nonostante lei continui a dire che è sua nonna. Io sono altamente indignata per quello che è successo e mando gli screen perché voglio denunciare questa storia anche sui social affinché queste cose non accadano più. Il razzismo va combattuto sempre!”




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