“Ciao a tutti, sono Riccardo e sono un papà, il papà di Francesco. Da quando è nato mio figli, ho sempre avuto un sogno: che potesse ottenere dalla vita tutto quello che non ero riuscito ad ottenere io. Io da giovane avevo una grande passione: il calcio. Purtroppo, a causa di un infortunio, ho perso la mia più grande occasione. Sono finito a fare tutt’altro, ad avere una vita che non mi ha mai soddisfatto completamente. Peccato. Ma per mio figlio volevo di più. Ho provato a mettergli un pallone da calcio davanti ai piedini prima ancora che cominciasse a camminare. Ho riconosciuto subito il tocco del suo papà. Aveva stoffa, me lo sentivo. Così a 5 anni l’abbiamo iscritto alla prima scuola calcio dei pulcini e da lì non si è più fermato. Adesso ha 14 anni, il calcio comincia a diventare una cosa seria, che porta con sé gioie ma anche dolori. Io non mi perdo una partita di mio figlio, sogno per lui un grande futuro…ma qualche domenica fa, dopo l’ultima partita, mio figlio mi sembrava particolarmente giù di morale. Avevano appena perso…così gli scrivo un messaggio, volevo fargli capire delle cose importanti. E niente, il resto ve lo lascio scoprire leggendo. Quello che vorrei chiedere, soprattutto a chi è genitore, è di arrivare fino in fondo… grazie.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”