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“Dopo la conversazione con Gian davvero non avevo più nessuna fiducia nel prossimo. Lo so che sembra un discorso esagerato e banale, però è la verità. Sfido chiunque ad avere un amico (magari non un migliore amico ma un amico) fino al giorno prima, e a vederlo il giorno dopo uscire con la propria ragazza e negare l’esistenza stessa dell’amicizia.

 

 

In ogni caso, lui può pensare ciò che vuole, tanto non ha ragione e di lui non ne voglio più sapere. Necessariamente, ho scritto subito ad Aurora. Come già avevo detto e come ho detto anche a lui, lei, così come me e come chiunque appena entrato in una cosiddetta pausa di riflessione, era sicuramente scossa e triste dalla situazione e quindi qualsiasi scelta fatta in quel momento non poteva che essere viziata da tutte queste emozioni.

 

 

Le ho scritto quindi per capire la situazione e per fare ciò che davvero si dovrebbe fare dopo una pausa di riflessione: incontrarsi, valutare la situazione e soprattutto decidere insieme e solo insieme se si può andare avanti o no. In una coppia, essendo tale, non può decidere uno per entrambi”

 

 

 

 

 

 

 

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