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“Il mio compagno è stato infedele. Ora pretende che gli dica grazie, ma io non sento questa cosa, soprattutto ora che ho scoperto certi dettagli.

Abbiamo cominciato un percorso da uno psicoterapeuta che già il mio compagno conosceva. Il dottore ci ha parlato di un nuovo punto di vista. Dice di non considerare il tradimento in senso biblico, con Giuda che tradisce Gesù. Dice che tutta l’accezione negativa dell’atto del tradire viene dal cattolicesimo. Ma non è una cosa reale, è un bias (ha detto così, io non so neanche che vuol dire). Lo psicoterapeuta ci dice di guardare al tradimento come a una terapia che aiuta il partener a crescere, abbandonando le sue convinzioni magiche da bambino. Da qui lui dice che devo ringraziare il mio partner. Appena lo avrò fatto, dice, avrò concluso una fase importante del mio percorso di crescita.

Io però penso che semplicemente mi fidavo del mio compagno. Sono una persona semplice, non mi facevo paranoie a priori. Magari sbagliavo… Non sapevo che fidarsi volesse dire avere un pensiero magico o essere infantili. Mi fidavo e basta e mai avrei pensato potesse tradirmi. È stata una delusione fortissima e ho provato un dolore assurdo. Una ferita al centro del petto. Lo so, lo so che dovrei ringraziare il mio compagno, ma è una cosa che mi viene difficile.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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