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“Fabio mi aveva completamente spiazzato. Stavamo molto bene, certo…sei mesi di certo non sono pochi, e questo nessuno lo mette in dubbio…ma un bambino…un bambino è una grande scelta di vita. Ma non è neanche questo il problema. Il problema è questo assurdo test, pericoloso, inutile e senza senso. In quel momento però ero confusa e innamorata, e gli dissi di sì. Non avrei dovuto? Forse. Mi sono detta: “che cosa può andare storto? è un’idea folle ma non c’è niente di male in fin dei conti”. Ovviamente mi sbagliavo. I mesi successivi sono stati un inferno. Abbiamo avuto tanti momenti intimi, anche molto più sentiti e intensi di prima, ma io sentivo che era sorto un muro tra di noi. Sentivo quasi che tutto quello che lui ha fatto da quel momento in poi fosse finalizzato ad ottenere un buon risultato per questo suo test. E solo al pensiero, adesso, sto male. Non sapevo che fare, ormai mi ero prestata a questo suo test. Volevo solo che il tempo passasse. Poi, passati i fatidici sei mesi, ci siamo ritrovati a parlarne. Anzi, è stato lui a scrivermi subito, senza perdere neanche una mezza giornata.”



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