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“Mi sono sempre ritenuto una persona ragionevole e nonostante dentro avessi voglia di rompere qualcosa, ho deciso di accertarmi prima se i miei sospetti erano fondati. Dovevo parlare anche con Marco, il mio amico. Anzi, quello che consideravo amico.

Vi dico subito che non è stato un confronto facile. Io ero arrabbiato nero, lui cercava di pararsi dietro alla scusa del “è il mio lavoro”. Ma il punto non è mai stato solo quello, anche se la cosa in sé già era come un colpo al cuore: il problema vero era che avevano fatto tutto alle mie spalle, senza dirmi nulla. E la sensazione di essere preso in giro da chi ti sta accanto, vi assicuro, ti divora dentro più di qualsiasi altra cosa.

In questa chat con Marco sono però saltati fuori dettagli che mi hanno fatto capire che la storia non era così semplice come sembrava. E soprattutto che forse non conoscevo né la mia ragazza né il mio amico come credevo. Leggetela fino alla fine, perché quello che viene fuori vi farà capire perché ho perso la fiducia in entrambi e ancora oggi mi chiedo come sia possibile che non sia riuscito a vedere quel che stava succedendo accanto a me e sotto ai miei occhi.”

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