“Marika voleva vedermi. Ma non per tradire. Bastava solo non superare il limite del tradimento…

Un limbo dove potevi flirtare, desiderare, sognare… senza mai davvero tradire.
Diceva che finché non c’era contatto fisico, non c’era tradimento. Una specie di bolla protetta. Una safe zone per i sensi.
E io? Io ero incantato.

Marika.
Occhi da cerbiatta, capelli rossi lunghi e lisci, un corpo che sembrava disegnato.
Immaginate Annalisa… ma con più curve e uno sguardo che ti scioglie.
Quando mi ha scritto per incontrarci, mi è esploso il cuore. Sembrava che il destino mi avesse fatto un regalo proibito.
Ma c’era un problema. Enorme.
Io avevo una fidanzata.
E anche Marika aveva qualcuno.
Eravamo entrambi presi… ma attratti.
Entrambi impegnati… ma curiosi.
Entrambi sul ciglio di un burrone.

E lei, con quella voce morbida, mi ha proposto il suo gioco mentale: Arriviamo fin dove si può, senza mai toccarci. Possiamo guardarci. Possiamo immaginare. Ma non facciamo niente. Così non è tradimento.

E io ci ho creduto.
Ci ho provato.
Ma ho fatto la scelta più sbagliata della mia vita.

Quello che è successo dopo ha distrutto ogni certezza.
Ha stravolto tutto.
Perché c’è un punto, invisibile e sottile, in cui il desiderio si trasforma in qualcosa di incontrollabile.
E quando lo oltrepassi… non puoi più tornare indietro.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”