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“… Mettiamoci pure che tentare di capire qualcosa parlando con Nico era come prendersela con i mulini a vento. Quello che stava succedendo era talmente incredibile per me che non riuscivo pienamente a realizzarlo e guardavo il vuoto, mentre giravo senza meta in macchina pensando a dove poteva essere Gio e scrivevo messaggi a Nico.
Avevo iniziato a chiamarli entrambi a ripetizione, prima uno e poi l’altro ma niente… Nessuno rispondeva… Ormai il “…tuuu tuuuu tuuu…” del telefono che squillava a vuoto mi era entrato in testa al punto che poi quella notte l’ho sentito anche quando intorno a me c’è stato solo il silenzio. Io non auguro a nessuno di passare una serata del genere, soprattutto a chi è innamorato e apprensivo come lo sono io. Se avete un pó capito come sono leggendo le mie parole potete immaginare cosa ho provato quando ho letto i messaggi di Nico e Gio di quella sera… La cosa si faceva sempre più misteriosa e non c’era nemmeno mezza spiegazione logica a tutto quel caos…”

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