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“Non potete immaginare quante volte in questi anni mi sia sentito fortunato di avere una famiglia del genere. Intorno a noi la gente si lasciava, i miei amici mi raccontavano di suocere terribili, e io invece sentivo di avere la famiglia delle pubblicità,  quella delle tavolate lunghe 4 metri e delle risate, delle partite a burraco fino a notte fonda e delle estati passate tutti insieme. Un sogno. Finto, totalmente finto. Se mi avessero davvero voluto quel bene che tanto dicevano di sentire, mi avrebbero detto subito la verità.  Invece, se non lo avessi scoperto io, forse non me  lo avrebbero mai detto e io ne sarei stato ignaro per sempre. Forse, da un certo punto di vista,  sarebbe stato meglio.  Giusi non sarebbe mai stata mia moglie e dovevo arrendermi a questa realtà,  ma la verità doveva uscire fuori, pure a costo di sconvolgere la vita di tutti. La privacy sì,  ma fino a un certo punto…”

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