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“Io e mio marito stiamo per fare la proposta per l’acquisto di una casa. Lui però non vuole dividere la caparra!

E già direi che cominciamo malissimo. Abbiamo avuto tantissime discussioni sulla divisione del mutuo. Io ero arrivata al gesto estremo di volere andare dal notaio per fare un atto, una scrittura privata, che gli imponesse di pagare la sua parte. Ma la notaio mi ha detto che non ha nessuna valenza e che se non vuole pagare non pagherà lo stesso. Benissimo.

Così ho cercato di lavorare sulla fiducia, sulla fiducia nei suoi confronti, chiedendo però a mio marito di fare dei passi anche lui verso di me e di dividere le spese con me per questo benedetto mutuo.

Poi arriva la chiamata dall’agenzia immobiliare nel pomeriggio. Mi ha detto che i proprietari della casa che ci piace potrebbero essere disposti a chiudere a 165 mila euro. Sono 4 i proprietari, cioè i figli del signore che abitava in quella casa. L’agente immobiliare mi ha detto che stava facendo il giro di chiamate tra tutti gli interessati. Il primo che faceva la proposta chiaramente bloccava gli altri. Le agenzie immobiliari sono uniche per metterti fretta e farti sentire sempre in procinto di perdere tutto.

Quindi mi sono affettata a chiedere cosa servisse per fare la proposta. Dovevo andare in banca l’indomani a chiedere un assegno circolare perché il mio conto in banca non prevede il libretto degli assegni. Dovevo poi andare all’agenzia immobiliare con i documenti per fare la proposta. Ho quindi chiesto in fretta e furia a mio marito di darmi la metà della caparra che l’agente immobiliare mi ha detto di portare, ossia 2,500 euro. Ecco come mi ha risposto. Ecco come ci siamo “accordati” alla fine.”

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