“Quando ti trasferisci all’università pensi di trovare coinquilini con cui magari stringere amicizia, dividere le spese, guardare serie tv insieme e lamentarti delle lezioni infinite. Io invece ho beccato il coinquilino fantasma. Non perché non ci sia mai, ma perché c’è SEMPRE… con la sua ragazza. Da sei mesi praticamente viviamo in tre: lei sta qui tutti i weekend, spesso durante la settimana, occupa il bagno per ore, lascia roba ovunque e a volte cucina pure per conto suo. E io pago l’affitto come una cretina mentre mi ritrovo la casa invasa. Quando gliel’ho fatto notare, ha fatto lo gnorri: “eh vabbè dai, è come se fosse anche casa sua”. No caro, non è “anche casa sua”. È casa mia, tua e degli altri coinquilini che sganciano l’affitto ogni mese. Così ho deciso di scrivergli e la conversazione è degenerata. Vi giuro, a un certo punto ho pensato che stessi parlando con un dodicenne.”

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