“Avevo lasciato mio marito e stavo con un altro uomo. Ricevevo però messaggi anonimi che mi facevano paura.

Questi messaggi mi turbavano. Erano fatti di poche parole ma riuscivano a mandarmi in una paranoia bruttissima.

Io e Giovanni, il mio fidanzato, stavamo bene prima dell’arrivo di questi messaggi. Eravamo come due piccioncini che tubavano. Al primo messaggio non ho fatto caso. Ma quando hanno cominciato a ripetersi, ho dovuto dirlo a Giovanni.

Non sono una santa, ma nemmeno sono una persona pessima. Ho incontrato Giovanni mentre stavo con mio marito e ho lasciato mio marito. Non gli ho detto che avevo un altro. Avrebbe complicato le cose col divorzio, con il rancore, con l’odio. Non c’era motivo. L’importante era la sostanza, ossia lasciarlo.

Ma questi messaggi anonimi erano insistenti e sono entrati nella mia mente come un tarlo. Ci pensavo sempre e non ero più serena con Giovanni.

Questi messaggi mi avvertivano che Giovanni non era chi pensavo che fosse. Questi messaggi mi avvertivano di un pericolo.”

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