“Mi chiamo Beatrice, ho 27 anni, e tre anni fa ho avuto la brillante idea di fidarmi dell’uomo sbagliato. Anzi, non solo dell’uomo sbagliato: della combinazione più tossica possibile, dato che Enzo è riuscito a distruggere in un colpo solo la relazione con me e quella con la mia famiglia. Come? Semplice: portandosi a letto mia sorella minore, Carlotta.

Da allora, la mia vita è stata un cantiere emotivo perennemente aperto. Ho smesso di seguire tutti sui social, ho bloccato mezzo mondo, ho vissuto quasi un anno appoggiandomi a varie amiche perché a casa mia non riuscivo più nemmeno a respirare.
Con mia madre, Clelia, i rapporti sono diventati… complicati. Non perché lei fosse dalla sua parte, ma perché tutto è diventato un enorme silenzio pieno di imbarazzi, colpe, omissioni. E io, che non sopporto questo tipo di tensione, mi sono allontanata.

Quando ho comprato casa, non l’ho gridato al mondo. Ho fatto qualche storia su Instagram, sì, ma solo per amici stretti. E quando ho visto quel numero sconosciuto comparire sullo schermo, stavo letteralmente montando lo scaffale nuovo dell’ingresso.  Una casa pagata con i miei sacrifici, il mio lavoro e il mio ostinato bisogno di ricominciare da capo.

Non pensavo che ricominciare da capo includesse… lui. E invece, con la naturalezza di chi non ha mai fatto nulla di grave, Enzo è riapparso come se fosse normale. Come se non avesse mai distrutto tutto. Come se potesse ancora permettersi di chiamarmi “Bea”.

Quello che è venuto fuori dopo… Avrei preferito non scoprirlo mai.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”