“Vivere con un coinquilino può essere un’esperienza formativa… o un lento esaurimento nervoso a rate. Io lo so bene: ordinato, preciso, uno di quelli che divide i detersivi col contagocce e annota le spese sul foglietto appeso al frigo. Alfredo, invece, è l’opposto: sempre in ritardo, sempre “tranqui bro, sistemo tutto”, sempre un debito più avanti della realtà. All’inizio, ci ho riso su. Poi ho iniziato a temere di lavarmi i denti con l’acqua fredda. Poi a temere di cenare al buio. Fino a quando ho capito che o cambiavo coinquilino, o cambiavo metodo. Così, una mattina, ho preso una decisione che nessuno avrebbe mai osato prendere, di quelle che ti fanno dire “non lo farei mai”, ma dentro pensi “un po’ lo capisco”. Alla fine ho preso una decisione e l’ho fatto, e non me ne pento. Non è solo una storia di bollette e soldi: è una guerra di principio, un duello domestico dove la vendetta ha il profumo del sapone caldo e il rumore di una presa elettrica che torna a funzionare. Chi leggerà questa chat si chiederà più volte: “Io, al posto suo, cosa avrei fatto?”. E tutti avreste fatto come me.”
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