“Io e mia sorella siamo diverse in tutto.
Lei ha sempre la soluzione perfetta per ogni occasione — anche quando nessuno gliel’ha chiesta.
Io invece sono quella “seria”, quella che fa i conti, che pensa prima di spendere.
Forse per questo ci scontriamo ogni volta che si tratta di soldi.
Quando mi ha detto “per il nonno dobbiamo fare una cosa bella, memorabile, non la solita cena da quattro soldi”, ho provato a respirare e contare fino a dieci.
Perché so già come va a finire: lei propone, decide, organizza… e poi presenta il conto.
Non so perché continuo a dargli credito.
Forse perché è mia sorella, forse perché in fondo spero sempre che stavolta sia diversa.
Ma da un po’ ho imparato a non fidarmi delle sue “buone intenzioni”.
Perché dietro ai suoi progetti scintillanti c’è sempre qualcosa che non torna.
E quando mi ha mandato quella locandina colorata con su scritto “Cena per i 70 anni del nonno – 150 euro a testa (regalo compreso)”, ho sentito quella sensazione familiare allo stomaco.
Quella che mi dice: attenzione, sta per ricominciare la solita storia.”



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