“Sono coinquilina di Gianmarco da un anno. Andava tutto bene: turni per le pulizie, Netflix condiviso, neanche una tazza rotta. Poi ieri è arrivato un pacco. Mio. Nome chiarissimo sopra. Eppure lui lo ha aperto. “Per sbaglio”, ha detto. Dentro c’era un dildo. Non uno piccolo da viaggio o rosa shocking da battesimo. No. Un dildo realistico, 19 cm, color pelle, venato. Scelto da me. Per me. E lui l’ha visto. Anzi, l’ha pure girato nel cartone. Come se fosse un soprammobile da Ikea. Quando gli ho scritto, ha detto che era solo curioso. Che non voleva mancare di rispetto. Ma il punto è che lo ha fatto. Mi ha tolto un pezzo di intimità. Un dettaglio mio, diventato oggetto del suo sguardo. E no, non è un dramma. Ma non è nemmeno una risata. È solo l’ennesima volta in cui una donna si trova a dover spiegare che “è una cosa mia” dovrebbe bastare.”



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