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“Antonio si è presentato all’appuntamento. Ha riconosciuto subito Assunta. Ma non ha fatto in tempo a capire che dietro quella storia Tinder c’ero io. O meglio: c’era la sua bugia. È bastato guardarlo in faccia mentre mi vedeva seduta al bar. La sua camicia stirata, il profumo, il sorriso da “innocente” che si è spento in due secondi. Non ho detto molto lì. Mi bastava guardarlo. Dopo un po’ ha provato a scrivermi. A salvarsi in corner. Ma niente può salvarti quando per settimane hai finto di essere innamorato mentre cercavi conferme da altre. No, non c’è stato sesso. Ma c’è stato il peggio: la recita quotidiana. La disonestà in faccia. E quella, per me, è l’unica cosa che non perdono. Quindi sì. È finita. E stavolta, davvero.”

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