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“La mia fidanzata adesso vuole evadere. F24, colpito e affondato.

Non sono un papi, uno che sta lì a risolverti la vita. Non sono nemmeno una persona disonesta però. Quello che dico faccio. Quello che devo pagare lo pago. Forse non sono nemmeno il classico italiano, quello furbo, quello che conosce sempre un trucchetto per aggirare il sistema.

Dicessero a questi signori e signore evasori che vivere in una società organizzata significa anche questo: pagare le tasse. La mia ragazza dovrebbe andare a vivere in mezzo alle montagne, nella giungla, nella tundra con gli elefanti, nella savana con i coccodrilli. Insomma lì dove non ci sono le fognature, dove non c’è energia elettrica, dove ti curi con cortecce di alberi e sanguisughe e se qualcuno ti pesta un piede tu glielo ripesti. Il vaiolo swing, la peste dance, la tubercolosi samba: insomma tutte quelle care malattie che qui sono ahinoi scomparse, che nostalgia, eh.

Le tasse si pagano perché abbiamo scelto di vivere così, qui dove ci sono i servizi. Che senso ha evaderle?
Le ho dato una lezione di civiltà. Solo che non mi sento un eroe, anzi…”

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