“Cercasi ragazza bella presenza con voglia di lavorare ed esperienza. Astenersi perditempo”. Quanti ne avete letti di annunci del genere, cari lettori di spunte? Io tanti, tantissimi. E purtroppo i perditempo si rivelano essere spesso i datori di lavoro. Mi presento: sono Serena e ho 25 anni. Ho già una figlia piccola, avuta a 23, volutamente e mi sono sposata con il mio fidanzato da qualche mese. Ho sempre voluto fare una famiglia e desideravo essere mamma giovane e in forze. Per i primi due anni della bambina sono rimasta a casa. Volevo prendermi cura di mia figlia e abbiamo pensato con mio marito che era una soluzione fattibile per un po’, risparmiando in baby sitter e nido. Adesso voglio tornare a lavorare, grazie anche ai miei che nel frattempo sono andati in pensione e possono darmi una mano. Il panorama che si prospetta però è terribile: non puoi chiedere, specialmente nel mondo della ristorazione in cui ho esperienza, né orario né paga. Sarà davvero colpa del reddito di cittadinanza oppure della condizione usurante e schiavizzante in cui si ritrovano i lavoratori del settore in questi tempi? Questa è la conversazione che ho avuto con uno degli ultimi posti in cui ho prestato servizio. Questo è il mio consiglio per i giovani come me: fatevi valere, non fatevi sfruttare!”

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