“Ciao a tutti, sono Beatrice e voglio condividere la mia storia con voi. Io e mio marito Daniele da un anno circa abitiamo con nostro figlio Pietro in una casa nuova, che stiamo ristrutturando un poco alla volta. È una casa di una volta, in mezzo alla campagna, con un grande giardino e l’orto.

 

Vicino a noi abita un’altra coppia, abbastanza giovane, che ci ha accolti subito con calore e si è fatta voler bene. Ci hanno dato il benvenuto con un cesto di frutta dal loro frutteto e ogni tanto passano a portarci marmellate, sughi, frutta, uova, insomma sono tanto carini.

 

In alcune di queste occasioni noi abbiamo offerto loro da bere, facendoli accomodare in casa e mostrando loro i lavori che stavamo facendo. Una volta si sono fermati a pranzo ed è stato molto carino, abbiamo riso e ci siamo divertiti. Un po’ alla volta, però, abbiamo iniziato a notare che quando andavamo noi a portare qualcosa da loro, erano un po’ strani: ci tenevano sulla porta senza mai farci entrare in casa e sembravano aver fretta di sbarazzarsi di noi.

 

Una volta sono stati quasi scortesi.  Ieri l’ultimo episodio: ho fatto la marmellata di zucca e gliene ho portato un paio di vasi. Lei, che si chiama Adele, mi ha tenuto ancora una volta sulla porta e mi ha liquidato con velocità. Non ce l’ho più fatta e, tornata a casa, le ho scritto chiedendole perché si comportassero così.

 

Prima di dirmi che sono stata impicciona, fuori luogo o altro, mettetevi nei miei panni e provate a capire la mia curiosità!”

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