“È incredibile come un pranzo con degli amici possa trasformarsi in una tragedia familiare. Non avrei mai immaginato che, dopo una giornata passata a ridere e scherzare, avremmo finito per litigare così. Ma quando si tratta di Luca, non c’è mai una fine pacifica.
I miei amici lo adorano, è simpatico, divertente, sempre disponibile, ma c’è una cosa che proprio non riesco a mandare giù: il suo essere vegano. Non mi fraintendete, non ho niente contro chi sceglie una dieta basata su piante, ma Luca lo prende troppo sul serio. Ad ogni pasto, ogni occasione, ogni commento sui cibi che mangio, c’è sempre una frecciatina, una battuta, un “non capisco come fai a mangiare carne”. Dopo un po’ diventa insopportabile.
Oggi, a pranzo da Andrea e Sara, è successo di nuovo. Non c’era niente di esagerato nel piatto, solo un po’ di carne alla griglia, eppure lui non ha perso tempo a lamentarsi. Mi sono sentita in imbarazzo, ma ho cercato di mantenere la calma. Poi, quando è arrivato il momento del dolce, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Non posso credere che mangi ancora queste schifezze”, ha detto, con quel tono da predicatore che mi fa impazzire. E sì, forse avrei dovuto ignorarlo, ma oggi ero stanca di sorridere e fare finta che andasse tutto bene. Così, dopo pranzo, ci siamo messi in macchina, e la situazione è degenerata. Siamo tornati ognuno a casa propria ed ha attaccato con i soliti messaggi. Se di solito cerco di troncare con un “va bene dai, ok” questa volta non sono riuscita a tenere tutto dentro, ed ho deciso di essere diretta e schietta. Avrà capito?”
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