“Vatti a fidare degli amici, si diceva una volta. Quello che l’ha detto non la sapeva lunga, anzi, era proprio una persona da non ascoltare. Soprattutto quando gli amici non sono così amici, e sono pure parenti, magari cugini stretti, e approfittatori. Scusatemi lo sfogo. Sono esagerato? Forse sì, almeno così dicono in tanti intorno a me, ma io non sono d’accordo, ed è anche per questo che sono qui, per avere una piccola, forse molto piccola, ma sentita rivincita. Io sono spesso una persona “ambita” perché ho una taverna. Mio padre ce l’ha, però ovviamente è anche mia. Ci sono gli attacchi per la birra alla spina, c’è il biliardo, è insonorizzata quindi tutti sono ben felici di venire quando li invito. E anche quando non li invito, purtroppo. Infatti spesso la gente si autoinvita, ma posso anche capirlo e accettarlo. Alle volte, però, me la chiedono proprio in prestito e io non sono mai troppo convinto. Stavolta, però, me l’aveva chiesta mio cugino Riccardo, con cui non è che abbia questo gran rapporto, però è mio cugino stretto. Allora ho detto sì, ma quando sono tornato a vedere com’era messa, me ne sono pentito amaramente.”



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