“Buongiorno, o magari buona serata in base a quando la mia storia verrà messa a vostra disposizione per la lettura. Il mio nome è Maria, sono una ragazza quasi 30enne, vivo ormai sola e sono laureata in infermieristica, ma al posto di essermi messa a lavorare presso una struttura come un ospedale o una clinica privata, ho avuto l’idea di mettermi in proprio e lavorare come libera professionista aprendo una mia partita iva. Per farmi conoscere alle persone lascio il mio bigliettino da visita nelle farmacie o negli studi dei medici di base. Svolgo infatti prestazioni a domicilio che vanno dal semplice prelievo o alle iniezioni fino alle medicazioni più avanzate e generalmente infatti mi occupo di pazienti allettati, che non possono muoversi da casa e per questo motivo vado io. Per i casi, un po’ più rari, in cui non c’è un paziente specifico che richiede la visita a domicilio e nel caso in cui io non mi senta sicura ad andare a casa di soggetti con strani atteggiamenti, mi appoggio allo studio privato di un amico medico. Il problema di questa chat? Che ho beccato proprio uno di quegli strani soggetti di cui è meglio non fidarsi.”

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