“Sono arrabbiato con il mondo, con il mondo e con il signore che, pochi giorni fa, mi ha rovinato la vita, appena questa ha cominciato a sembrarmi decente. Mi chiamo Gabriel, ho origini senegalesi ma ci tengo a dire che sono italiano, nato e cresciuto in Italia. Vivo a Roma da alcuni anni, so che è una città difficile, sia per com’è fatta, sia per le persone che la vivono. Stavo cominciando ad avere però delle speranze quando qualche mese fa sono stato assunto in questa pizzeria (una sorta di prova pagata di sei mesi) in cui mi occupavo un po’ di tutto, principalmente, nell’ultimo periodo, di prendere gli ordini telefonicamente o via messaggio, e poi delle consegne. L’altra sera, avevamo aperto da poco e mi scrive un signore che vuole ordinare una pizza. Un po’ strano lui, ma niente di così strano da allarmarsi e quindi ho preso l’ordine, come sempre, e tutto sembrava essere andato liscio. Peccato che non era così. Non aveva idea di quello che stava passando nella mente di questo squilibrato, e soprattutto delle gravi conseguenze che avrei dovuto pagare.”




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