“Avevamo pianificato tutto insieme: il viaggio, le giornate, i templi, i ramen alle tre di notte. Lei diceva che era il suo sogno. Io mi sono fatto in quattro per realizzarlo. Lei non ha un lavoro stabile e allora ci ho pensato io. Anche se ho dovuto impegnarmi davvero. Ogni spesa evitata era un passo verso Tokyo. Ogni sera a casa invece che fuori, una parte del mio regalo per noi.

Credevo che bastasse. Che l’amore, i sacrifici, il rispetto… avessero ancora un valore. Ma ci sono persone che non sanno tenere tra le mani le cose preziose. Che le perdono mentre cercano qualcosa che brilla di più, anche se è solo plastica.

La chat è avvenuta una settimana fa, il giorno in cui avevamo l’aereo. Dovevo passare a prenderla e doveva avere inizio il nostro primo viaggio all’estero. Ma poi mi ha scritto una persona per dirmi una cosa che non mi aspettavo. E ho scoperto che quando smetti di rincorrere chi non ti merita, inizia il vero viaggio.

Non è una storia d’amore, questa. È una storia di liberazione. Di delusione. Di verità che arrivano dritte, da sconosciute. Ma soprattutto… è la storia di uno che ha imparato a partire. Da solo.

Saluti da Tokyo.”

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