“So che quello che faccio è molto discutibile e forse borderline, ma non me ne pento, so di essere nel giusto e so che, anche se non vale sempre come affermazione, il fine giustifica i mezzi, soprattutto quando si parla della salute psicofisica delle persone che più amiamo e che ci stanno accanto. Se qualcuno di voi si è mai trovato nella posizione di dover difendere dal mondo ma anche e soprattutto da sé stessa una persona malata, sa bene di cosa parlo e sa che ho ragione. Sto con Rita da alcuni anni e la amo, la amo profondamente anche se, per ovvie ragioni che vi dirò tra poco, il nostro rapporto si è un po’ trasformato e se rimangono i momenti di gioia, felicità e amore, ce ne sono tanti anche di scontro e sconforto. Lei ha un problema, un grave problema di ludopatia che anche se lei non lo ammette, e tanti ancora non lo ammettono, è un problema serio e grave, una malattia a tutti gli effetti che nel caso di Rita ha portato ad un debito economico veramente enorme. Come ho detto, la amo, voglio il suo bene, e quindi ho preso in mano la situazione anche se ho dovuto attuare una grave terapia d’urto.”

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