“Un saluto a tutti, in particolari ai compagni fuorisede, ai figli asfissiati dalle madri e alle mamme che non hanno la più pallida idea di come funzioni certe cose! Sì, a costo di sembrare antipatica, voglio togliermi questo peso di dosso perché credo di aver vissuto un’esperienza al limite del surreale! Sono una studentessa lavoratrice, una persona piuttosto indipendente, e vivo a Milano, città in cui studio. Prima eravamo in due a vivere in quella casa fino all’anno scorso quando si è aggiunto un terzo coinquilino. Siamo una ragazza (me) e due ragazzi e la cosa non mi ha mai creato problemi. A me. Alla mamma di uno di loro, invece, parecchi. Già, perché il piccolo cuore del suo bambino deve essere assolutamente coccolato. Innanzitutto, per le “emergenze” il figlio le ha dato il mio numero, e fin qui va bene, nessun problema, ci può anche stare. Durante la pausa invernale, lui è tornato a casa dei genitori e ad oggi ancora non è rientrato in città. Immaginate la mia faccia quando sua madre mi scrive spiegandomi cosa lo stia trattenendo dal tornare…e come ad aver creato “l’incidente” che ne impedirebbe un ritorno sano, sia proprio…io! Perché? Ovviamente, perché sono una donna…ditemi che ne pensate e se come me, credete sia stata fin troppo gentile.”

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